lunedì 17 settembre 2007
io sono naborista: la storia
domenica 16 settembre 2007
genesi naborista
I campi non sono quelli di Serie A e i piedi tanto meno, ma l’attaccamento alla maglia non ha paragoni. Alla Nabor il tessuto granata rappresenta una seconda pelle per chi lo indossa, e nessuno se ne priverebbe, nemmeno al termine di una partita (anche perché il servizio lavanderia non esiste). Una realtà piccola e fangosa, ma con un po’ di immaginazione non diventa difficile sentirsi “grandi”: si incomincia rinominando Sambastadion un campo spelacchiato senza linee nè tribune (ovviamente preso a noleggio), e ci si autoconvince che l’unico impianto disponibile per allenarsi sia volutamente un rettangolo delle dimensioni di un’edicola, in modo da affinare la tecnica abituandosi a giocare in spazi proibitivi.
Se avete già i brividi non vi si può biasimare, ma non dovete preoccuparvi, vi aiuteremo noi a districarvi tra le prime pagine originali del “miniRadico”. Non fatevi intimorire dai nomi che incontrerete associati a un passaggio sbagliato o a un cartellino rosso: il senso di disorientamento che proverete le prime volte che si farà riferimento a un Ballero piuttosto che a un Basa non sarà poi così diverso dalla prima volta che ci siamo imbattuti nelle avventure di Renzo e Lucia. Per fortuna, nel nostro caso Ballero e Basa non si uniranno in matrimonio, ma il futuro può riservare qualsiasi tipo di sorpresa. Per il momento ci accontentiamo di proporvi la cruda realtà di una stagione calcistica che ad oggi giace solo nella memoria dei nostri venticinque lettori. Non sarà il numero a fare la differenza, ma noi questo numero proviamo a moltiplicarlo.
sabato 15 settembre 2007
perché l'inter
venerdì 14 settembre 2007
la "benedizione" di Moratti
giovedì 13 settembre 2007
i protagonisti
BALLERO - Reduce da un anno di erasmus (o esilius?) in Francia, dove si è fatto le ossa (rompendole agli altri), torna alla Nabor per deliziare il grande pubblico. Con il suo continuo su e giù sul binario di sinistra si è guadagnato l’appellativo di “Treno-Merci”, dall’unica parola di francese che ha imparato in un anno di studi.
Per gli amici è Ballerinovic (incredibile la sua somiglianza con Ibra), per i nemici Ballerazzi (notevole la pulizia dei suoi interventi chirurgici sulle ginocchia avversarie).
.
BRUCE MALPELI - Da una vita sulla panchina della Nabor, Bruce Malpeli continua a predicare il suo verbo: spazzare. Fiero sostenitore del comandamento “Primo: non prenderle”, basa tutta la sua filosofia di gioco su poche certezze, ma molto ben radicate: 4-4-2 in ogni caso, barricate in difesa e palla lunga a spazzare l’area. Il resto sono dettagli.
.
CHARLIE - Movenze feline e fiuto del gol, fanno del “Giaguaro” Charlie un autentico predatore. In campo come a tavola. Le sue doti realizzative lo rendono temibile in zona-gol, le sue cavalcate verso l’area trovano sempre nella palombella sbilenca una degna conclusione.
Tra i suoi hobby, il canto, preferibilmente sotto la doccia. Vederlo nudo e insaponato mentre intona tutti i successi di Battisti e Mogol è un’esperienza che accomuna i suoi compagni di squadra e le sue donne.
.
EL RICKY - Freddo, pioggia, afa: nulla può fermare El Ricky quando la Nabor chiama. Lui e la sua fedele compagna di viaggio, la bandierina, sono sempre presenti. Basta che all’intervallo ci sia un bicchiere di thè caldo anche per lui.
Da sempre ama proclamarsi re della fascia destra, “il più Figo di tutti”, facendo credere che, se solo volesse, farebbe sfracelli… salvo poi fingere un qualche infortunio al momento di dimostrare con i fatti.
.
LO STEFANO - «Bevete il thè chevabene», «Usate i gomiti», «Passi corti in difesa, passi lunghi in attacco», «Non fate falli in area e dentro l’area», «Pensate al rosso», «Usate la fedeltà»… Solo alcuni dei consigli che rendono “Il Mister” unico ed inimitabile. Un punto di riferimento per tutti i naboristi, con le sue teorie tattiche e motivazionali. Il giusto mix tra Mourinho e Livio Sgarbi. Da dietro la rete, senza un attimo di sosta, con la convinzione di essere il vero allenatore della squadra.
.
SERGIONE - Ancora una stagione per il “Faraone”, ancora tanto da dare alle nuove leve. Naborista fin dai tempi delle piramidi, si sta impegnando a trasmettere l’amore per la maglia granata alle future generazioni, a partire dal suo discendente, il piccolo Jacopino.
Le sue punizioni liftate ipnotizza-portiere, la sua capacità di costruire i famosi “muri” in difesa, le sue pause immobile a terra al minimo contatto con l’avversario: tutte cose che lo hanno reso celebre. Adesso si tratta soltanto di insegnare l’arte al suo erede, per poi dedicarsi finalmente alla poltrona.
.
TARIBO - Terzino destro adattabile al ruolo di centrale, fa della grinta e della caparbietà le sue armi vincenti. Amante del calcio fisico e giocato in condizioni estreme (neve, ghiaccio, lava), c’è chi sostiene che non sappia cosa significhi provare dolore.
In lui convivono due anime, apparentemente in conflitto ma in realtà legate da un mutuo interesse: quella del pugile e quella del volontario della Croce Rossa.
Ha unito le passioni inventando un’innovativa pratica di anestesia, che applica di persona quando soccorre: “il cartone della buonanotte”.
mercoledì 12 settembre 2007
contenuti speciali
Riccardello Negassiun del Balùn contro Luis Felipe Madeira... chi sarà più Figo?
.
.
Vincent Van Giògh: ritratto di Zio Giò
.