giovedì 13 settembre 2007

i protagonisti

Vuoi conoscere i protagonisti di "Io sono Naborista"?
Nella sezione finale del libro li trovi tutti. Una collezione di figurine per sapere tutto sugli interpreti della nostra avventura.
Intanto, ecco un piccolo antipasto:
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BALLERO - Reduce da un anno di erasmus (o esilius?) in Francia, dove si è fatto le ossa (rompendole agli altri), torna alla Nabor per deliziare il grande pubblico. Con il suo continuo su e giù sul binario di sinistra si è guadagnato l’appellativo di “Treno-Merci”, dall’unica parola di francese che ha imparato in un anno di studi.
Per gli amici è Ballerinovic (incredibile la sua somiglianza con Ibra), per i nemici Ballerazzi (notevole la pulizia dei suoi interventi chirurgici sulle ginocchia avversarie).
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BRUCE MALPELI - Da una vita sulla panchina della Nabor, Bruce Malpeli continua a predicare il suo verbo: spazzare. Fiero sostenitore del comandamento “Primo: non prenderle”, basa tutta la sua filosofia di gioco su poche certezze, ma molto ben radicate: 4-4-2 in ogni caso, barricate in difesa e palla lunga a spazzare l’area. Il resto sono dettagli.

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CHARLIE - Movenze feline e fiuto del gol, fanno del “Giaguaro” Charlie un autentico predatore. In campo come a tavola. Le sue doti realizzative lo rendono temibile in zona-gol, le sue cavalcate verso l’area trovano sempre nella palombella sbilenca una degna conclusione.
Tra i suoi hobby, il canto, preferibilmente sotto la doccia. Vederlo nudo e insaponato mentre intona tutti i successi di Battisti e Mogol è un’esperienza che accomuna i suoi compagni di squadra e le sue donne.

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EL RICKY - Freddo, pioggia, afa: nulla può fermare El Ricky quando la Nabor chiama. Lui e la sua fedele compagna di viaggio, la bandierina, sono sempre presenti. Basta che all’intervallo ci sia un bicchiere di thè caldo anche per lui.
Da sempre ama proclamarsi re della fascia destra, “il più Figo di tutti”, facendo credere che, se solo volesse, farebbe sfracelli… salvo poi fingere un qualche infortunio al momento di dimostrare con i fatti.
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LO STEFANO - «Bevete il thè chevabene», «Usate i gomiti», «Passi corti in difesa, passi lunghi in attacco», «Non fate falli in area e dentro l’area», «Pensate al rosso», «Usate la fedeltà»… Solo alcuni dei consigli che rendono “Il Mister” unico ed inimitabile. Un punto di riferimento per tutti i naboristi, con le sue teorie tattiche e motivazionali. Il giusto mix tra Mourinho e Livio Sgarbi. Da dietro la rete, senza un attimo di sosta, con la convinzione di essere il vero allenatore della squadra.

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SERGIONE - Ancora una stagione per il “Faraone”, ancora tanto da dare alle nuove leve. Naborista fin dai tempi delle piramidi, si sta impegnando a trasmettere l’amore per la maglia granata alle future generazioni, a partire dal suo discendente, il piccolo Jacopino.
Le sue punizioni liftate ipnotizza-portiere, la sua capacità di costruire i famosi “muri” in difesa, le sue pause immobile a terra al minimo contatto con l’avversario: tutte cose che lo hanno reso celebre. Adesso si tratta soltanto di insegnare l’arte al suo erede, per poi dedicarsi finalmente alla poltrona.

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TARIBO - Terzino destro adattabile al ruolo di centrale, fa della grinta e della caparbietà le sue armi vincenti. Amante del calcio fisico e giocato in condizioni estreme (neve, ghiaccio, lava), c’è chi sostiene che non sappia cosa significhi provare dolore.
In lui convivono due anime, apparentemente in conflitto ma in realtà legate da un mutuo interesse: quella del pugile e quella del volontario della Croce Rossa.
Ha unito le passioni inventando un’innovativa pratica di anestesia, che applica di persona quando soccorre: “il cartone della buonanotte”.

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