domenica 16 settembre 2007

genesi naborista

Lunedì, Venerdì, Domenica: alla Nabor sono questi i giorni dedicati ad allenamento (parolone) e partita. Ma se per fare una storia bastano tre giorni alla settimana, per raccontarla c’è bisogno anche di quattro rimbambiti che si prestino a documentare le avventure di un’intera stagione calcistica. È in questo modo che nasce “Il Radico”, portavoce della Nabor e spauracchio di chi non ama leggere le cose così come stanno.
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I campi non sono quelli di Serie A e i piedi tanto meno, ma l’attaccamento alla maglia non ha paragoni. Alla Nabor il tessuto granata rappresenta una seconda pelle per chi lo indossa, e nessuno se ne priverebbe, nemmeno al termine di una partita (anche perché il servizio lavanderia non esiste). Una realtà piccola e fangosa, ma con un po’ di immaginazione non diventa difficile sentirsi “grandi”: si incomincia rinominando Sambastadion un campo spelacchiato senza linee nè tribune (ovviamente preso a noleggio), e ci si autoconvince che l’unico impianto disponibile per allenarsi sia volutamente un rettangolo delle dimensioni di un’edicola, in modo da affinare la tecnica abituandosi a giocare in spazi proibitivi.
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A completare l’opera ci pensano Siry, Bonnie, Robbinho e La Faina, poco più di un secolo in quattro e tanto tempo da perdere, soprattutto quando c’è di mezzo la Nabor. C’è chi li chiama “la Redazione del Radico”, ma che li si veda come rimbambiti o come pseudo-giornalisti, il succo rimane lo stesso: di settimana in settimana, il resoconto di ciò che accade in casa Nabor con loro è garantito. I mezzi sono quelli alla portata di quattro disperati con la passione per il calcio e l’attitudine alla beneficenza verso una copisteria della loro zona. Le venticinque copie stampate ogni settimana rappresentano una certezza per i “Cuori Nabor” (e per le finanze della suddetta copisteria), e a fine anno la collezione di pubblicazioni assume le sembianze di una storia: la storia della Nabor nel campionato di Eccellenza del Csi 2005-2006.
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Se avete già i brividi non vi si può biasimare, ma non dovete preoccuparvi, vi aiuteremo noi a districarvi tra le prime pagine originali del “miniRadico”. Non fatevi intimorire dai nomi che incontrerete associati a un passaggio sbagliato o a un cartellino rosso: il senso di disorientamento che proverete le prime volte che si farà riferimento a un Ballero piuttosto che a un Basa non sarà poi così diverso dalla prima volta che ci siamo imbattuti nelle avventure di Renzo e Lucia. Per fortuna, nel nostro caso Ballero e Basa non si uniranno in matrimonio, ma il futuro può riservare qualsiasi tipo di sorpresa. Per il momento ci accontentiamo di proporvi la cruda realtà di una stagione calcistica che ad oggi giace solo nella memoria dei nostri venticinque lettori. Non sarà il numero a fare la differenza, ma noi questo numero proviamo a moltiplicarlo.

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